Friday, 22 November 2024

Acqua Passata: sguardi su Minamata | Mostra fotografica

Un mare brulicante di pesci, l’industrializzazione nelle piane alluvionali, lo scrosciare cangiante della battigia, petali di fumo nel cielo indaco, l’arpione che cerca il polpo, la boccetta di cristalli liquidi in una teca, un viso disteso e cieco, sillabe soffocate, telecamere puntate, riflessi di acetilene all’alba del consumismo, una statua piange di fronte al mare. 

Informagiovani è lieto di presentare il nuovo progetto di Nicolò Filippi, promosso e realizzato attraverso il bando Space Invaders:

ACQUA PASSATA – sguardi su Minamata
Appunti visivi per etnografia di un paesaggio

La mostra è un allestimento sperimentale di fotografie, appunti e registrazioni realizzati nel corso di una ricerca etnografica dell’autore, che raccontano uno dei disastri ambientali più gravi del Giappone.

QUANDO?

Mostra fotografica
11 giugno
Alle 18 – Aperitivo di inaugurazione
Alle 19 – Walter Ronzani in dialogo con l’autore

Dal 11 al 26 giugno 2022
Lunedì, martedì, mercoledì – dalle 19 alle 22
Sabato, domenica – dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23

26 giugno
Alle 18 – Visione e commento scatti inediti – conclusione

Proiezione documentario The devils we know
18 giugno alle 20
in collaborazione con PFAS.land. A seguire discussione su contaminazioni ambientali nell’Altovicentino

DOVE?

?  Palazzo Toaldi Capra, Via Pasubio 52, Schio

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Informazioni
☎️ 345 3283608
? nicolo.filippi.ve@gmail.com

Altre informazioni sull’iniziativa
Sui libri di medicina «Minamata» è il nome di una malattia. È anche il nome di una città, vissuta e vivente di persone. Un ordito di memorie che si rincorrono nel paesaggio, confondendo la toponomastica ufficiale. È anche un’intersezione tra i drammatici cambiamenti che il XX secolo ha portato nel modo di vivere il presente e immaginare il futuro, di produrre ed essere prodotti dal paesaggio, di condividere e dividere il mondo. 
Le fotografie esposte non hanno un valore estetico, bensì sono da leggersi in relazione alle descrizioni a penna, alle voci registrate e agli appunti che le accompagnano; elementi emersi spontaneamente dalle relazioni che l’autore ha cercato con i luoghi e con le persone, di rado pensati a tavolino. 
Italia, Giappone. I disastri sociali e ambientali globali apparentemente distanti tra loro nascondono delle somiglianze incredibili. I privilegi che rendono possibile e ripetibile – come direbbe Susan Sontag – la «carta geografica delle sofferenze» sono oggetto centrale di riflessione della mostra e dei suoi eventi annessi e connessi, tra i quali la proiezione del documentario «The Devil We Know» e l’intervento di PFAS.land sulle contaminazioni ambientali in Veneto.
Guardata dall’alto, «Acqua passata» non mira ad essere un allestimento fine a sé stesso. Similmente alla matrice di studi antropologici su cui si fonda, desidera ribaltare il punto di vista dello spettatore, rendere visibile l’invisibile e tessere con l’indispensabile aiuto di visitatrici e visitatori nuovi saperi, significati e azioni di cittadinanza attiva.

Creatività ed Eventi