Nuovo appuntamento con I CONSIGLI DEL FABER CINE CLUB, la nostra rubrica realizzata in collaborazione con i giovani volontari dell’associazione Cineforum Altovicentino, Stefano, Rocco e Nicola.
Delle persone in un luogo chiuso. C’è un crimine, il colpevole deve essere per forza uno di loro. È la trama gialla per eccellenza: “Dieci piccoli indiani”, “Omicidio sull’Orient Express”.
Ecco tre film, tre luoghi chiusi, tre gruppi di persone, un crimine di cui il colpevole è per forza “Uno di noi”.
The hateful eight (Quentin Tarantino, USA 2016)
Come tipico di Tarantino, questo film inizia come una barzelletta: nel West ci sono un cacciatore di taglie nero, uno bianco e un bandito donna che incontrano un sudista, poi i quattro vanno in un emporio dove trovano un messicano, un cowboy, un vecchio generale e un boia inglese. Gli otto, rancorosi e sospetti verso gli altri, sono costretti a convivere nell’emporio per colpa di una tempesta di neve, ma il cacciatore di taglie ha un brutto presentimento…
Knives out (Rian Johnson, USA 2019)
La famiglia di Harlan Thrombey, scrittore famosissimo, è formata da avvoltoi che campano sulle sue spalle. Quando il capofamiglia muore, ad indagare arriva Blanc, un investigatore privato.
Blanc è convinto che il colpevole sia uno dei membri della famiglia, e, interrogandoli, cerca di ricostruire la notte in cui Halan è morto, quando loro si trovavano tutti insieme nella dimora di famiglia.
D-Tox (Jim Gillespie, USA 2001)
L’agente dell’FBI Jake Malloy è sulle tracce di un serial killer di poliziotti, fino a quando quest’ultimo uccide la sua donna e lui viene inviato in una struttura di riabilitazione per agenti traumatizzati. Ma una volta arrivato Malloy è molto sospettoso verso gli altri pazienti, ex poliziotti malati di mente. Uno dopo l’altro cominciano a morire, non possono scappare perché c’è una tormenta di neve, Malloy è convinto che uno di loro sia il serial killer, che sia lì per lui, e vuole sconfiggerlo.