Nuovo appuntamento con I CONSIGLI DEL FABER CINE CLUB, la nostra rubrica realizzata in collaborazione con i giovani volontari dell’associazione Cineforum Altovicentino, Stefano, Rocco e Nicola.
Siamo così abituati, ogni dicembre, a “Una poltrona per due” e altre cose del genere che oramai ne abbiamo fatto indigestione, di film natalizi. Pare che il Natale, o almeno lo vediamo così in tv, sia diventato uno spettacolo grottesco fatto di corna e “mortacci sua”. Per queste feste vorremmo consigliare tre film poco conosciuti (o almeno semi-dimenticati) che sì, sono grotteschi, ma lo sono volontariamente e spiegano amaramente alcune divertenti critiche sociali.
Una promessa è una promessa (Brian Levant, USA 1996)
Arnold Schwarzenegger interpreta un papà incasinato, che vorrebbe stare con suo figlio Jake ma per i troppi impegni di lavoro si dimentica le promesse. Arriva il Natale e, almeno stavolta, il papà dovrà mantenere la sua promessa: comprare a Jake il giocattolo di Turbo-Man. Così l’uomo dovrà affrontare più mostri che in “Conan” e “Predator” messi insieme: il consumismo, le file, lo shopping selvaggio, il mercato nero, le truffe, tutto per far felice il suo bambino e dimostrargli di essere un buon padre. Ma è davvero questo che voleva suo figlio?
L’ultimo Capodanno (Marco Risi, Italia 1998)
Ultime ore dell’anno in un comprensorio di condomini della periferia romana; tra capitoni, panettoni, droghe allucinogene, tradimenti, suicidi, sadomaso, odio e gigolò a pagamento un’umanità burina e caciarona fa festa, lotta o si lascia andare, per una notte o per sempre.
Parenti serpenti (Mario Monicelli, Italia 1992)
Ah, le feste in famiglia! Riunirsi una volta l’anno a casa dei nonni, con tutte le famiglie degli zii, raccontarsi come va la vita, il lavoro, gli affetti, tutti felici e allegri. Eccetto quando cadono gli altarini e ogni membro della famiglia comincia a dare il peggio di sé, rivelando segreti e accusando gli altri di essere mostri per i loro, di segreti.